Più di 100 sono i rifugi e Bivacchi della Valle d’Aosta: il rifugio più alto “ Capanna Margherita” a 4554 m., è raggiungibile con discreto impegno, risalendo un ghiacciaio, mentre altri si trovano anche a pochi passi da un impianto di risalita. Ben diversi sono i Bivacchi, magari eretti dal Club Alpino ,spartani ma ideali per ripararsi da un improvviso cambiamento atmosferico.
La parola RIFUGIO genera un senso di protezione,conforto,piacere,soprattutto se
pronunciata a seguito di una “fatica”. E cosa c’è di meglio,dopo una dura salita seppur in un paesaggio mozzafiato come quello alpino,che raggiungere un rifugio?
Attenzione però :oggi a questo termine apparentemente”povero”,fa riscontro un
ambiente generalmente ricco di ogni confort soprattutto se relazionato al luogo in
cui ci troviamo! Ci saranno acqua corrente,spesso anche calda, una cucina di provata
qualità,l’ospitalità spontanea del gestore, nonché locali per un sonno
ristoratore:tutto insomma !
Altro invece,e forse meglio(aggiungo io!) è il BIVACCO,perché ti fa sentire maggiormente in mezzo alla natura e…a nessuno.
Generalmente raggiungibile con fatica e qualche dote alpinistica,spesso
“appollaiato”come nido d’aquila sulle rocce,offre pur sempre la sua genuina
accoglienza. La sera,al lume di un pezzetto di candela lasciato da chi ti ha
preceduto,”gusti”una zuppa fumante che con un po’ d’ingegno e fantasia ti sei
cucinato. Fuori,l’aria è tersa,un po’ pungente,….se sei fortunato,c’è anche la luna…tutto è
pronto per partire all’alba. Davanti a una tisana calda,”ripassi”con la mente il
cammino che ti aspetterà:qualche perplessità per quel tratto crepacciato,qualche
brivido per la cresta prima della cima ……. Che sonno! Il naso è sempre freddo;un tuffo nel sacco a pelo e….notte!
Annamaria